Residenza d'Epoca Vecchio Mulino
Arrivo della passeggiata. Il tempietto del Clitunno, situato nel territorio di Campello sul Clitunno, mantiene ancora il nome classico della fiume che vi sorge accanto.
Plinio descrive la sorgente non solo come obiettivo di locale venerazione ma come luogo degno da essere visitato da tutti. L'Imperatore Caligola vi si recò un giorno appositamente ed anche Onorio, viaggiando sulla Flaminia, volle visitare questa sorgente.
Il Tempio posa su di un alto e severo basamento munito di porta nel centro, per la quale si entra in un angusto sotterraneo a forma di T. Il vestibolo presenta sul fronte due pilastri laterali e quattro colonne a sostegno del cornicione e del timpano. Attraverso due avancorpi che fiancheggiano il pronao si accede al vestibolo a cui segue la cella che completa il grazioso edificio.
Tanto nel timpano quanto nella scultura che orna il fronte principale della cella, è scolpito il labaro Costantiniano che internamente conserva il suo monogramma.
Sull'architrave del fronte è incisa l'epigrafe dedicatoria: "Scs deus angelorum qui fecit" Nel Medio Evo il comune di Spoleto costruì a fianco del Tempietto, un mulino per il grano e per l'olio funzionante con la forza motrice dell'acqua proveniente dal Clitunno.
Dal sapiente restauro di questo mulino quattrocentesco nasce la Residenza d'epoca "Vecchio Molino" nel cui interno si possono ancora vedere scorrere le acque del Clitunno in tutta la loro forza e trasparenza. Nel corso dei secoli il mulino divenne anche punto di ristoro, chiamato "Osteria delle Vene" per i numerosi viaggiatori che lungo la Flaminia si dirigevano a Roma. Cosi nasce questo piccolo raffinato Hotel the offre servizio di pernottamento e prima colazione oltre all'organizzazione di meetings e banchetti di nozze. Quì, la sosta del pranzo ( tavoli da 8/10 persone) sarà curata interamente dallo staff del Ristorante "Il Caminetto" e sarà accompagnata con un concerto di musica dei Tragique Sentimental Song (www.tragiquesentimentalsong.com), direttamente da Zelig...

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